Gandhi era un avvocato...
Una vita per difendere i diritti delle persone.
Gandhi era un avvocato.
Proprio da avvocato si vide testimone diretto
dell'intolleranza, del razzismo, dei
pregiudizi e dell'ingiustizia.
Aveva 17 anni quando, pochi anni dopo la morte del
padre, partì per studiare legge presso l'University
College di Londra. Era il 1888.
Tornerà in India nel 1891 da avvocato, pochi giorni
dopo aver ottenuto l'abilitazione alla professione
legale e l'iscrizione all'albo, armato di profonda
onestà e desiderio di lavorare.
Presto si accorse però che tanto studio e dedizione
non bastavano per essere un buon avvocato:
<<farsi iscrivere all'albo degli avvocati era facile, ma era
difficile esercitare; avevo studiato legge, ma non
avevo imparato a praticarla, avevo letto con interesse
le massime legali ma non sapevo applicarle
alla mia professione.
Una di essere era " Sic utere tuo ut alienum non laedas
(usare della vostra proprietà in modo da non danneggiare
gli altri)", ma io ignoravo come si potesse applicare questa
massima a vantaggio dei propri clienti.
Avevo letto i casi più salienti, ma non mi erano serviti
di guida per l'applicazione della massima nell'esercizio
della legge>>. ( Gandhi, La mia vita per la Libertà).
Due anni dopo, un'azienda indiana lo incaricò di seguire
per suo conto una causa in Natal - antica provincia
della Repubblica sud africana.
Qui conobbe l'apartheid e la segregazione razziale
e vide i suoi connazionali ridotti quasi alla schiavitù.
Decise di prolungare la sua permanenza nella regione
per difendere i diritti degli immigrati indiani, affrontando
le autorità locali secondo diritto.
Con i suoi clienti cercava di instaurare un rapporto di
pura e piena collaborazione.
Cercò giustizia agendo secondo giustizia,
fondando il proprio agire sulla ricerca della verità.
<< Quando ero studente avevo sentito dire che il mestiere
dell'avvocato è il mestiere del bugiardo, ma non mi lasciai
influenzare, dato che non intendevo procacciarmi
nè denaro nè onori con la menzogna...
Non ricordo di avere mai condizionato le mie parcelle alla
vincita delle cause; non volevo nè più e nè meno delle mie
competenze, che il mio cliente vincesse
o perdesse la causa>>.
(Ghandi, la mia vita per la libertà).
Quando capì che bisognava agire in difesa dei diritti
dei più deboli e decise di dedicare la sua vita alla causa
della giustizia, quando decise di opporre giustizia
all'ingiustizia, non violenza alla violenza,
Ghandi era un avvocato.
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